Oculistica
L’oculistica della clinica Villa Anna Maria del gruppo NefroCenter si occupa della salute degli occhi. Lo specialista oltre a valutare la salute degli occhi, verifica anche l’acuità visiva, misura la pressione intraoculare e analizza le strutture oculari interne ed esterne.
La visita oculistica
Attraverso la visita oculistica è possibile ottenere la diagnosi precoce di numerose patologie oculari. E’ consigliabile effettuare una visita oculistica in presenza di sintomi, oppure raggiunti i 40 anni di età in assenza di sintomatologia. In presenza di sintomi specifici è fondamentale rivolgersi subito all’oculista. I sintomi potrebbero essere visione offuscata, bruciore, secchezza oculare, aloni luminosi, difficoltà a mettere a fuoco, doppie immagini o mal di testa. Esistono anche fattori di rischio e persone con diabete, ipertensione, malattie autoimmuni o familiarità per patologie oculari dovrebbero sottoporsi a controlli più frequenti.
Le fasi della visita oculistica
L’esame della vista da parte dell’oculista comprende diverse fasi.
In primo luogo, lo specialista attraverso l’anamnesi raccoglie informazioni sulla storia clinica del paziente, sui sintomi e sulle eventuali terapie in corso. Passa poi all’esame obiettivo che valuta l’acuità visiva, la motilità oculare, la pressione intraoculare e l’aspetto del fondo oculare utilizzando strumenti come la lampada a fessura. L’oculista può prescrivere trattamenti farmacologici (colliri, compresse), terapie fisiche (laser) o interventi chirurgici, a seconda della patologia diagnosticata. L’oculista fornisce consigli sulla prevenzione delle malattie oculari e sulla corretta igiene visiva.
Le diagnosi in oculistica
L’oculista è in grado di diagnosticare un’ampia gamma di patologie oculari, tra cui:
- Difetti refrattivi. Miopia, ipermetropia, astigmatismo.
- Aumento della pressione intraoculare che può danneggiare il nervo ottico.
- Opacizzazione del cristallino.
- Degenerazione maculare. Deterioramento della macula, la parte centrale della retina.
- Diabete retinico. Complicanza del diabete che può portare alla cecità.
- Deviazione dell’asse visivo di uno o entrambi gli occhi.
- Infezioni oculari. Congiuntiviti, cheratiti, uveiti.
- Tumori oculari. Rari ma potenzialmente gravi.
Gli esami strumentali della visita oculistica
A seconda dei casi, possono essere prescritti esami strumentali come:
- Misurazione della pressione intraoculare.
- Esame del segmento anteriore dell’occhio (cornea, iride, cristallino).
- Esame del fondo oculare (retina, nervo ottico).
- Campo visivo. Valutazione dell’ampiezza del campo visivo.
- OCT (Tomografia a coerenza ottica). Fornisce immagini dettagliate della retina.
- Angiografia: Permette di visualizzare i vasi sanguigni della retina.
- Misura l’attività elettrica della retina.
L’esame OCT
L’OCT (Tomografia a coerenza ottica) è un esame diagnostico non invasivo che produce immagini dettagliate ad alta risoluzione della retina. Questo esame è particolarmente utile per diagnosticare e monitorare patologie come la degenerazione maculare, il glaucoma e il diabete retinico.
Durante l’esame il paziente si siede di fronte all’apparecchio OCT e appoggia il mento e la fronte su appositi supporti (mentoniera e appoggia-fronte), in modo da mantenere la testa ferma durante l’acquisizione delle immagini. L’oculista chiede al paziente di fissare una mira luminosa all’interno dello strumento. Questo aiuta a mantenere l’occhio stabile e a ottenere immagini nitide. L’apparecchio emette un fascio di luce laser a bassa coerenza, innocuo per l’occhio, che scansiona le strutture oculari. Il paziente non avverte alcun fastidio durante questa fase. La scansione è molto rapida. L’esame OCT, infatti, è veloce e indolore. Generalmente dura dai 10 ai 15 minuti per entrambi gli occhi. La scansione vera e propria di ciascun occhio dura solo pochi secondi.
Il campo visivo
L’esame del campo visivo serve a valutare l’ampiezza della visione periferica e centrale. Viene utilizzato per diagnosticare patologie che causano la perdita di parte del campo visivo, come il glaucoma e i tumori cerebrali. E’ svolto in una stanza buia o con illuminazione soffusa per ottimizzare la percezione degli stimoli luminosi. Il paziente siede di fronte allo strumento (il perimetro) e appoggia mento e fronte su appositi supporti per mantenere la testa ferma. Poi, un occhio viene coperto con una benda o un occlusore, in quanto l’esame valuta un occhio alla volta. Il paziente deve fissare una mira luminosa centrale all’interno del perimetro. È fondamentale mantenere lo sguardo fisso su questo punto per tutta la durata dell’esame. Il perimetro, poi, proietta degli stimoli luminosi di diversa intensità e dimensione in varie posizioni all’interno del campo visivo e il paziente deve premere un pulsante ogni volta che percepisce uno stimolo luminoso, anche se debole o periferico. L’esame dura generalmente dai 10 ai 20 minuti per occhio, a seconda del tipo di perimetria utilizzata che può essere statica o cinetica.